Protesi di Ginocchio

Perché sopportare il dolore, la sempre maggiore deformità delle ginocchia e una camminata lenta, dolorosa e colma di pause. L’artrosi di ginocchio in virtù del carico che sopporta è tra le più gravi. Ciononostante l’evoluzione della tecnologia protesica soprattutto nella chirurgia del ginocchio ci ha permesso di realizzare impianti che consentono il ripristino di un carico precoce e di una mobilità pressochè completa. L’artroprotesi di ginocchio (o semplicemente protesi di ginocchio) è un’articolazione artificiale realizzata in leghe metalliche e materiali plastici, che sostituisce tutte le superfici del ginocchio (protesi totale) o parzialmente (protesi monocompartimentale). La protesi è costituita da una componente tibiale e da una componente femorale, che vengono fissate all’osso attraverso l’impiego di cemento acrilico. Meno comune, a differenza della protesi d’anca, è l’impiego di componenti porose senza cemento. Sulla componente tibiale viene assemblato un inserto in polietilene, fisso oppure rotante a seconda del modello protesico.

Sebbene la protesi di ginocchio ha una evoluzione più recente rispetto a quella dell’anca, gli impianti protesici attualmente disponibili hanno un successo e una durata sicuramente maggiore rispetto alle protesi d’anca. Attualmente negli USA la sostituzione protesica del ginocchio ha superato largamente quella dell’anca.

Anche per il ginocchio diversi sono i modelli di artroprotesi, esistono le protesi monocompartimentali che prevedono la sostituzione di un solo versante articolare o di parte di esso (condilo femorale laterale, condilo femorale mediale, emipiatto tibiale, ecc.), e le protesi totali o tricompartimentali che prevedono la sostituzione della componente femorale, tibiale e rotulea.

Inoltre le protesi di ginocchio possono conservare le strutture legamentose proprie del ginocchio quando queste sono in buone condizioni, o sostituirle a seconda del grado di lassità fino ad arrivare ad una protesi semivincolata o vincolata a cerniera nei gravi casi di lesione complessa articolare e legamentosa.

La maggior parte dei modelli sono non cementati o impiegano una minima quantità di cemento, la mobilizzazione asettica dell’impianto protesico è tuttavia una evenienza più rara rispetto a quella dell’anca.

L’indicazione all’intervento chirurgico di protesi di ginocchio sono le stesse della protesi d’anca: l’artrosi, in particolare il ginocchio varo artrosico, e i processi degenerativi nei gravi esiti di fratture articolari dei condili femorali o del piatto tibiale.

La via chirurgica è anteriore, inizia al di sopra della rotula e si estende distalmente fino alla tuberosità tibiale. L’intervento chirurgico viene eseguito con una fascia ischemica posta intorno alla coscia che riduce sensibilmente il sanguinamento.

I tempi di recupero sono sovrapponibili a quelli visti per l’anca, condizionati anche essi dalle stesse variabili, entro venti giorni dopo l’intervento il paziente è in grado a camminare con due stampelle che poi abbandona progressivamente.